Jacques Lecoq
(1921-1999)
Jacques
Lecoq è stato il
primo maestro autentico con cui siamo venuti in contatto. E'
stato un genio della pedagogia teatrale del XX° secolo. Il
suo insegnamento si basa
sull'analisi del movimento in tutte le sue forme, si radica nella maschera
neutra (il silenzio, l'ascolto, la calma) ed esplora tutti i
territori drammatici (la tragedia, la commedia dell'arte, il
melodramma, il clown) con una semplicità, profondità,
concretezza e completezza rare da trovare tutte insieme nellea formazione teatrale.
"A poco a poco, si penetra nel movimento nella sua profondità, alla ricerca della permanenza."
Anche
se non abbiamo avuto la fortuna di studiare con lui direttamente
abbiamo praticato la sua via teatrale con alcuni insegnanti della sua
scuola (Ecole
Internationale Jacques Lecoq di Parigi) all'Accademia
Paolo Grassi di Milano con il maestro Kuniaki
Ida e successivamente con Paola
Rizza, Pierre Byland, Sandra
Mladenovich, Marcello Magni
e Jason Turner.
A Kuniaki dobbiamo molto; per noi che eravamo al primo anno di scuola e
sapevamo poco del teatro italiano e nulla di quello estero, è stato
colui che ci ha parlato per la prima volta di alcuni maestri europei aiutandoci ad aprirci ad un respiro
internazionale, a cercare il
polline dai più grandi maestri senza fermarci nei limiti del territorio
italiano. Grazie alle sue lezioni, oltre alle meraviglie
poetiche di
Lecoq, abbiamo iniziato a conoscere nomi come Peter Brook e Ariane
Mnouchkine (cui dedicheremo delle pagine come questa) che poi
abbiamo avuto la
fortuna di conoscere direttamente o indirettamente nella nostra
formazione professionale.
Ricordiamo tuttora la capacità di vedere di Kuniaki che, dopo
un'improvvisazione, riesce a dare nel suo italiano pittoresco (chi l'ha
conosciuto sorriderà..) una sintesi,
semplice, precisa e concreta del
lavoro appena fatto, non un giudizio o un'opinione personale ma una costatazione
oggettiva che aiuta l'allievo a prendere consapevolezza di
ciò che ha fatto o di ciò che ha visto fare al suo collega.
Questa
capacità di leggere la scena arriva con l'esperienza ma si accende
lavorando con chi ce l'ha già. Del resto anche a scuola si
impara a
leggere solo da chi sa già leggere. Questo è il senso della
trasmissione della fiamma..
"Tutti possono assegnare un tema di improvvisazione, il problema è sapere cosa dire dopo! Non si tratta di trasmettere un sapere in modo automatico, ma di cercare di comprendere insieme, di trovare tra il maestro e l'allievo un punto più alto che faccia dire al maestro, per i suoi allievi, delle cose che non avrebbe mai potuto dire senza di loro e di suscitare negli allievi, grazie alla loro curiosità e disponibilità, una conoscenza." (da Le corps poetique)
Il lavoro di Lecoq zampilla qua e là nella poetica della nostra
scuola;
prima di tutto nel lavoro sulla maschera neutra (come lui usiamo le
meravigliose maschere della famiglia Sartori di Abano Terme) che
sviluppa essenzialmente la presenza
dell’attore in relazione allo
spazio che lo circonda; lo mette in una condizione di scoperta,
d’apertura, di disponibilità a ricevere..
.
e poi nell'esplorazione del movimento fisico per esteriorizzare le
dinamiche e i conflitti dei personaggi (equilibrio, disequilibrio,
opposizione, alternanza, compensazione, azione e reazione), nelle gamme
del gioco scenico (cioè le diverse intensità espressive che l'attore
deve sapere incarnare sul palco) e nella cautela verso i "metodi" di
introspezione (e implosione..) psicologica privilegiando la re-azione
concreta agli impulsi che arrivano dall'esterno.
"All'inizio gli allievi vogliono a tutti i costi agire e provocare gratuitamente delle situazioni. Per far questo, ignorano completamente gli altri attori e non recitano con loro. Il gioco scenico può esistere solo come re-azione all'altro. Bisogna fargli capire questo fenomeno essenziale: reagire significa dare risalto agli stimoli del mondo esterno; il mondo interiore si rivelerà di conseguenza. Per giocare sul palco non serve, cercare in se stessi la propria sensibilità, i ricordi, il mondo delle propria infanzia.."(da Le corps poetique)
L'ultima esperienza con la formazione della scuola Lecoq risale al seminario intensivo sulla maschera neutra tenuto presso la loro sede a Parigi da Paola Rizza e Jason Turner. In Paola Rizza, italiana come noi, abbiamo trovato un autentico modello di pedagogia, un sublime equilibrio tra il rigore, la gioia, la passione e il piacere di condividere in modo semplice e concreto qualcosa di bello. In breve, una autentica maestra.
Il Corpo Poetico
di Jacques Lecoq - Edizioni Controfibra
Le Corps Poetique
Actes Sud - Papiers
Meraviglioso
libro
autografo del maestro che racconta il percorso di
pedagogia teatrale . Se conoscete il francese, vi consigliamo di
leggerlo in
lingua originale perché nelle traduzioni si perde sempre qualcosa.
Les Deux Voyages de
Jacques Lecoq
un film di Jean-Noël Roy et Jean-Gabriel Carasso
coproduction La Sept ARTE, On Line Productions, DVD ANRAT, 1999.
Bellissimo
film che
ripercorre con filmati e interviste il percorso
teatrale di Jacques Lecoq mostrando anche degli estratti di alcune sue
lezioni tenute alla scuola di formazione professionale a Parigi.
Il
sito della
scuola da lui fondata
La
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